Come nascono i profumi

Come nascono i profumi

I profumi nascono dal trattamento e dalla combinazioni di molteplici essenze. I profumieri dispongono di circa tremila odori diversi, da quelli di origine naturale a quelli prodotti da materiale sintetico.

Le diverse modalità di fabbricazione dei profumi si adeguano alle materie prime delle quali viene ricercata l’essenza: ecco quali sono le tecniche più diffuse.

Espressione: è una tecnica a freddo che può essere applicata esclusivamente ai frutti delle esperidate degli agli agrumi: arance, limoni e pompelmi, in particolare, sono infatti caratterizzati da un profumo molto fresco, che non potrebbe resistere ad un trattamento a caldo. La scorza, una volta prelevata dal frutto, viene forata e pressata con un’apposita macchina: l’estratto naturale si ottiene lasciandola riposare per un determinato periodo, a seconda del frutto. Successivamente, la scorza viene filtrata adoperando un foglio di carta precedentemente imbevuto d’acqua: in questo modo vengono isolati gli oli essenziali dalle parti acquose.

Distillazione: è una tecnica a caldo basata sul processo di evaporazione degli elementi vegetali odoriferi. In questo modo si separano quelli volatili dalla materia solida presente all’interno del miscuglio di base, precedentemente scaldato: il vapore acqueo trascina con sé gli elementi odorosi in un’apposita colonna di distillazione. In seguito, viene raffreddato e raccolto in contenitore specifico per le essenze.

Enfleurage: praticata a freddo, è la tecnica di fabbricazione dei profumi più antica in assoluto, oggi caduta ormai in disuso (sostituita dall’estrazione con solvente). Tale procedimento veniva eseguito su fiori particolarmente fragili, come il gelsomino o le tuberose. Dopo averne raccolti i petali, questi venivano posati su di una sottile pellicola di grasso animale, distesa sopra un telaio costituito da una lastra di vetro. Dopo 2 o 3 giorni (a seconda del fiore), la pomata impregnata di profumo veniva rimossa per essere raschiata e lavata con alcol etilico per ricavare l’infuso.

Estrazione con solvente: tecnica a freddo in sostituzione dell’enfleurage, basata sull’utilizzo di un solvente volatile al posto del grasso animale. Quelli più adoperati sono: etanolo, metanolo, esano, toluene e diossido di carbonio. Il solvente, precedentemente scaldato, viene eliminato per evaporazione: in questo modo è possibile isolare una materia cerosa definita “concrète”. Lasciata raffreddare e purificata dai composti vegetali e dalle cere, ottenendo il cosiddetto absolu finale.

Estrazione per mezzo di CO2: è un procedimento a caldo basato sulla pressione del preparato ad una temperatura variabile fino ai 40°C. L’utilizzo dell’anidride carbonica consente l’estrazione di tutte le sostanze odorose poco volatili (come quelle emanate dalle spezie), per ottenere ricavati di un’eccellente qualità olfattiva e di una purezza assoluta.

Molecole di sintesi: comprende tutte le operazioni di stabilizzazione e riproduzione delle nuove molecole selezionate dalla ricerca. Sono tecniche molto lunghe e complesse, variabili nella durata e nei procedimenti in base alla situazione specifica.

 
 
 

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