CONTRACCETTIVI D’EMERGENZA
In caso di rapporti non protetti, o adoperati in modo scorretto, esistono due soluzioni possibili per evitare di incorrere in un gravidanza non voluta: l’assunzione orale di levongestrel, la cosiddetta pillola del giorno dopo, o l’introduzione di un di un dispositivo intra-uterino (IUD), meglio conosciuto come spirale. In entrambi i casi, a determinarne l’efficacia della contraccezione di emergenza è soprattutto la tempestività del rimedio.
Pillola del giorno dopo (levonorgestrel)
E’ un potente progestinico che agisce sui vari meccanismi che consentono ovulazione, fecondazione, progressione dell’ovulo fecondato ed impianto nell’utero, a seconda della fase del ciclo al momento dell’assunzione della pillola. Sono due pillole da prendere insieme il prima possibile e, comunque, entro al massimo 72 ore dal rapporto non protetto.
L’efficacia aumenta in proporzione alla tempestività dell’assunzione. Non sono previsti effetti collaterali, se non sporadiche nausee ed irregolarità del ciclo mestruale.
E’ necessaria la prescrizione medica. Il medico, però, potrebbe, non si capisce per quale assurdo motivo, rifiutarsi di prescrivere il farmaco basandosi su fantasiose problematiche di ordine morale; il farmacista, invece, davanti alla prescrizione medica è obbligato per legge alla vendita.
Spirale (IUD)
E’ un dispositivo intra-uterino che agisce sia come contraccettivo normale che d’emergenza, con una percentuale di efficacia che si avvicina al 100%. Inoltre, a differenza del levonorgestrel, può essere inserito anche entro 5 giorni dal rapporto a rischio. Richiede però l’intervento di un ginecologo, con il vantaggio di rappresentare un contraccettivo utile anche per i 5 anni successivi. L’efficacia è resa nulla immediatamente dopo la rimozione.