Diaframma
Consiste in una coppa in lattice con un bordo metallico flessibile. Necessita di prescrizione medica, poiché il suo diametro varia a secondo dell’anatomia della donna. Deve essere inserito all’interno della vagina prima di ogni rapporto sessuale, in modo da coprire il collo dell’utero. Prima, però, la sua superficie interna deve essere ricoperta con un apposito spermicida (in gel, crema, schiuma, o foglietti).
Una volta inserito correttamente, la presenza del diaframma non viene minimamente avvertita dalla donna. L’eliminazione deve avvenire almeno 6 ore dopo il rapporto, per non compromettere l’efficacia dello spermicida (potrebbero esserci ancora spermatozoi vitali all’interno della vagina. In caso di rapporti multipli, occorre introdurre ulteriori quantità di spermicida mantenendo in sede il diaframma. Non prevede effetti collaterali o controindicazioni, ma è una soluzione piuttosto scomoda e meno efficace rispetto agli altri metodi barriera. Inoltre, in Italia gli spermicidi non sono più in vendita da qualche anno, e devono quindi essere acquistati all’estero.
Anello vaginale
L’anello vaginale, attraverso un rilascio di estroprogestinici, è un contraccettivo ormonale molto recente, ma di pari efficacia rispetto ai medesimi ormoni assunti oralmente. L’inserimento è molto semplice: l’anello, di material plastico, viene introdotto dal ginecologo una volta al mese, non si sposta e non viene avvertito neanche durante i rapporti sessuali.
Pillola combinata
La pillola combinata può essere monofasica, bifasica o trifasica, a seconda della sua composizione. Contiene ormoni che bloccano la funzione delle ovaie, impedendo la secrezione ormonale e l’ovulazione. Viene commercializzata in confezioni di 21, 22 o 28 compresse, da assumere quotidianamente a partire dall’inizio del ciclo mestruale. Finito la confezione occorre aspettare, rispettivamente, 7, 6 o 0 giorni, prima di riprendere l’assunzione del farmaco. Se assunta correttamente l’efficacia è elevatissima, anche durante la pausa tra una confezione e l’altra. Può interagire con altri farmaci e provocare alcuni effetti collaterali, quali irregolarità del ciclo, con perdite ematiche intermestruali o assenza di ciclo durante la pausa (soprattutto con le pillole molto leggere), amenorrea temporanea (assenza di mestruazioni). E’ necessaria la prescrizione medica.
Spirale
Le spirali, o dispositivi intrauterini (IUD) possono essere di rame o di levonorgesterl, un progestinico liberato in modo graduale all’interno della cavità uterina. Nel primo caso viene sfruttata l’azione spermicida del minerale, nel secondo l’effetto che l’ormone introdotto esercita sull’endometrio, sul muco cervicale e sulla motilità delle tube, ostacolando la fecondazione e l’impianto. L’inserimento all’interno dell’utero viene eseguito dal ginecologo mediante un piccolo intervento in ambulatorio: è poco doloroso e ben tollerato, viene infatti praticato senza anestesia. L’azione contraccettiva ha inizio immediatamente e mantiene la sua attività per 5 anni. La fertilità riprende appena viene rimosso. La maggior parte delle spirali possiede un filo di nylon all’estremità inferiore che sporge di pochi centimetri dal canale cervicale, in modo da permetterne una facile rimozione durante le visite di controllo. L’elevata efficacia contraccettiva è elevata, ma possono verificarsi alcuni effetti collaterali: cambiamenti di quantità e durata del flusso mestruale, come l’amenorrea (assenza di mestruazioni), espulsione spontanea, infezioni pelviche e perforazione uterina durante l’inserimento.
Ormoni progestinici
Minipillola. Contiene solo un progestinico, il desorgestrel. Prevede un’assunzione quotidiana (sempre alla stessa ora), senza bisogno di fare alcuna pausa tra una confezione e l’altra. Inibisce l’ovulazione tramite blocco dell’asse ipofisi-ovaio, ma la sua efficacia è inferiore a quella della pillola combinata ed, inoltre, comporta irregolarità del ciclo mestruale. Viene utilizzata specialmente durante il periodo di allattamento, quando la pillola combinata è controindicata. Si può iniziare l’assunzione in qualsiasi momento, ricordando che l’effetto contraccettivo ha inizio solo trascorsi 7 giorni.
Iniezione trimestrale. Ogni 3 mesi, si inietta un progestinico a lunga durata. Rappresenta una soluzione particolarmente efficace, ma che può comportare molti effetti collaterali: irregolarità del ciclo, perdite ematiche irregolari all’inizio e amenorrea (assenza di ciclo) dopo qualche mese, depressione, aumento di peso e acne. Inoltre, interrotte le iniezioni, la ripresa della fertilità e di un ciclo regolare richiede il trascorrere di alcuni mesi.
Sterilizzazione
Consiste nella legatura delle tube attraverso un intervento chirurgico, generalmente richiesto dalla paziente durante un taglio cesareo. In situazioni di altro genere, la chiusura delle tube si esegue con attraverso una laparoscopia, inserendo gli strumenti chirurgici ed una sonda visiva mediante una piccola incisione a livello ombelicale. Non ha alcuna interferenza con l’assetto ormonale, né prevede effetti collaterali, a parte quelli strettamente legati all’intervento. Rappresenta una soluzione definitiva al problema della contraccezione: la fertilità può essere ripristinata solo attraverso interventi medici molto complessi, che non garantiscono comunque il risultato.