Sterilità femminile

Sterilità femminile

La sterilità totale è una condizione molto rara nella donna: il più delle volte si tratta di una fertilità ridotta con minime, ma comunque presenti, possibilità di concepire in modo naturale.

Le principali cause di infertilità femminile sono le seguenti:

  • Disturbi dell’ovulazione: le disfunzioni ovulatorie rappresentano la causa di infertilità più frequente. Se l’espulsione dell’uovo dal follicolo ovarico maturo non si verifica, infatti, diviene impossibile la fecondazione e, di conseguenza, è impossibile che possa verificarsi una condizione di gravidanza.
  • Alterazioni anatomiche: le alterazioni dell’ovulazione sono rappresentate dall’anovulazione (l’assenza completa dell’uovo) o da un’ovulazione irregolari e poco frequente. L’amenorrea (l’assenza di mestruazioni) e le mestruazioni poco frequenti possono essere un segnale di tali alterazioni, anche se esistono amenorree di origine psicologica che non interferiscono con l’ovulazione. Inoltre, anche le donne che hanno un ciclo mestruale regolare possono avere talvolta turbe ovulatorie. In caso di occlusione totale o parziale delle tube di Falloppio, invece, la causa di infertilità è rappresentata dall’impossibilità, da parte degli spermatozoi, di poter raggiungere l’ovocita. Tale condizione può essere determinata da molteplici fattori, quali: infezioni, aderenze post-chirurgiche, gravidanze extra-uterine, anomalie del collo uterino, etc.
  • Endometriosi: è una condizione meno frequente, ma può comunque portare ad uno stato di infertilità. Il tessuto che riveste la cavità uterina, l’endometrio, viene riscontrato al di fuori dell’utero, solitamente a livello delle ovaie, delle tube di Falloppio o di altre strutture pelviche. Le alterazioni determinate a carico dei vari tessuti, oltre ad ostruire le tube, possono danneggiare le ovaie e le relative funzioni.


Terapie

Oltre all’induzione dell’ovulazione, ottenuta attraverso la correzione di squilibri ormonali, i principali trattamenti terapeutici contro l’infertilità femminile sono: l’inseminazione artificiale, la fecondazione in vitro, il trasferimento endotubarico di gameti e zigoti e la iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi.

Nei casi di ostruzione tubarica lieve (tube congeste o tortuose etc.) si possono effettuare idrotubazioni al 7°-10° giorno del ciclo, per un massimo di 6 cicli. Attraverso il canale cervicale, viene prima introdotta nell’utero una piccola quantità di aria, poi antibiotici e idrocortisone ed, infine, ancora aria. Attualmente nei casi di malattie tubariche si tende a percorrere la strada della fecondazione in vitro o, comunque, della fecondazione assistita.

In caso di endometriosi, si interviene direttamente coagulando con la diatermia (o con il laser) il tessuto malato o asportando le cisti ovariche. A seguito della la fase chirurgica, la donna viene deve assumere per un determinato periodo farmaci specifici, che possono però comportare una serie di effetti collaterali.

 
 
 

Articoli

 

Ti Piace vetrine