Bulimia

Bulimia

La bulimia è un disturbo alimentare di origine psicologica, che colpisce specialmente ragazze di un’età compresa tra i 16 e i 25 anni. Chi soffre di bulimia vive un rapporto di amore/odio con il cibo che, con il tempo, si trasforma in una vera e propria ossessione. Generalmente la causa è un’insicurezza di fondo, specialmente nei confronti del proprio corpo: ci si vede grassi, brutti, anche quando non vi sono affatto reali problemi fisici.

I soggetto bulimico viene colto da una sorta di raptus che lo induce a mangiare in modo compulsivo in diversi momenti della giornata. Subito dopo, prova un forte senso di colpa, accompagnato dall’immagine del proprio corpo ingrassato e deforme. La conseguenza di tale stato psicologico è l’autoinduzione del vomito, con successivo digiuno o ricorso a farmaci dimagranti, diuretici e lassativi. Questo comportamento, però, non impedisce l’assimilazione delle calorie. La bulimia, infatti, non porta ad un dimagrimento eccessivo, come l’anoressia, ed è quindi ancor più difficile da individuare.

I danni alla salute, anche se meno visibili, sono comunque gravi. Innanzitutto, venendo a mancare alcuni principi nutritivi (in particolare dei sali minerali che si perdono con il vomito), il soggetto è fortemente indebolito. Con il tempo, i disordini alimentari e l’uso di lassativi e diuretici possono provocare danni ai reni. Il campanello d’allarme è la manifestazione di una grave ritenzione idrica, con conseguente gonfiore a caviglie, mani e viso. I denti, aggrediti dagli acidi dei succhi gastrici, si cariano più facilmente e sono spesso macchiati. Ad ogni modo, la conseguenza più grave in assoluto è la corrosione dell’esofago (causata dal vomito) che può anche comportare gravi emorragie.

La bulimia si cura con l’aiuto di una terapia psicologica (individuali o di gruppo), attraverso programmi di recupero specifici. Spesso si interviene anche attraverso l’assunzione di farmaci antidepressivi.

La perdita del controllo

La bulimia è strettamente correlata con una perdita del controllo. La persone affette da sentono di non riuscire a controllare non solo la propria alimentazione, ma anche la propria vita, i sentimenti e le passioni. Se da un lato la malattia contribuisce ad incrementare tale sensazione, dall’altro la bulimia diventa uno strumento per gestire i sentimenti e ripristinare un senso di ordine.

Attraverso le abbuffate si sentono più rilassate, perché sanno cosa aspettarsi: paradossalmente, il comportamento compensatorio, avendo conseguenze prevedibili, dona alle persone bulimiche una temporanea sensazione di controllo sul proprio corpo e sulla propria vita. Essa rimane ad ogni modo solo una percezione provvisoria, che non ha comunque niente a che vedere con la reale instabilità psichico-emotiva dell’individuo malato.

 
 
 

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